Anticorpi a fumetti

Intervista a Pat Carra

di Margherita Giacobino

Il 14 maggio apre a Parma, tua città natale, la mostra dal titolo Anticorpi a fumetti che raccoglie molte tue vignette recenti sul tema della pandemia e del lockdown. La radice affonda nel terreno dei tuoi rapporti con la scienza medica…
Dal 2015 disegno vignette per Anaao, il sindacato più rappresentativo del settore sanitario, sono allenata a fare satira sul tema. E sono sensibile alle origini del Servizio sanitario nazionale, voluto da Tina Anselmi nel 1978.

“L’arte del fumetto appartiene all’aria, come la musica”: parole tue. La mostra (e perdipiù nel chiostro della Casa della musica) come un concerto. Ritieni quindi lo strumento mostra preferibile al libro?
Una mostra è effimera, rispetto a un libro, e una mostra di fumetti lo è ancora di più… Nel 2006 si era interrotta la mia rubrica su un settimanale a larga diffusione e da allora ho cercato un rapporto più ravvicinato e libero sia con il pubblico che con il contesto di lavoro. Costruisco mostre in luoghi pubblici, dal presidio Nodalmolin di Vicenza al Vittoriano di Roma, al Teatro La Fenice di Venezia. Le gallerie legate al mercato mi stressano troppo. Mi piace il fare e disfare delle mostre, magari replicarle altrove adattando e trasformando: somigliano ai ritmi del teatro, da quello classico a quello dei cantastorie e dei burattini, da piccola ci giocavo spesso.

A volte ricami le tue vignette su tela – puoi farci vedere il retro della tela di una mostra, il lavoro invisibile per esporre una superficie impeccabile?
Comincia come un invito al gioco. I fili da intrecciare sono tanti, a partire dalla ricerca o dalla richiesta di una committenza, la scelta di un gruppo di lavoro per la grafica, il progetto di allestimento, la comunicazione, la realizzazione… Di solito lavoro da sola alla scrivania, ma con le mostre entro nella fatica e nel piacere della condivisione intensa, un po’ come accade con la redazione di Erbacce. Per Anticorpi a fumetti ho tenuto le fila anche della parte di produzione associandomi a Smart, una cooperativa per artisti e freelance dello spettacolo, arte visiva e altro. Non è stato solo un vantaggio amministrativo, è una scelta politica, ho fiducia nel mutualismo.

Quando scegli le vignette che andranno a far parte della mostra, che parte di te entra maggiormente in gioco? lo spirito critico, la ricerca dell’armonia, del dialogo fra vignette?
Attingo molti fumetti dall’archivio, ridisegno e modifico, arrivano nuove idee, aggiungo, scarto, ripesco; lavoro su carta e su web ma per avere una prima idea di composizione, ho bisogno di stampare e ritagliare i materiali, vederli tutti insieme sul tavolo come nei vecchi menabò. Mi metto a orchestrare un filo narrativo tra le vignette, cerco il senso, avviene quasi sempre di notte. Devo adattare i materiali all’allestimento e viceversa, dialogare con le progettiste e il grafico che danno forma e qualità alla mostra, letteralmente la mettono in scena e in stampa. Hanno lavorato con me due erbacce, Anna Ciammitti che ha fatto il trailer, e Livia Lepetit che ha costruito il sito anticorpiafumetti.it.
Una mostra non è mai personale, è un lavoro collettivo.

L’artista che espone ha sulla scrittrice il (periglioso) vantaggio di poter osservare dal vivo la reazione del pubblico – come l’aspetti tu, come l’accogli?
Sono tranquilla, di solito ridono o sorridono, e a quel punto ho esaurito tutti i miei serbatoi di ansia.

I tempi difficili che stiamo vivendo sono stati molto stimolanti per te e per la nostra rivista. È forse la nota di catastrofe nella vita di tutti i giorni che ci autorizza ad attingere senza scrupoli alla nostra droga d’elezione, l’umorismo?
La catastrofe come rovesciamento e capovolgimento improvviso, è molto simile ai meccanismi dell’umorismo. Entrambi creano una discontinuità e sono la soluzione di una tensione drammatica. E del resto la mia alter ego preferita è Cassandra che ride.

14 maggio > 20 giugno
Tutti i giorni dalle ore 10 alle 18
Casa della Musica (Chiostro) – Piazzale San Francesco 1
Parma
La mostra è promossa da
Comune di Parma – Parma Capitale Italiana della Cultura 2021
Assessora Nicoletta Paci
Progetto di allestimento: Hypereden
Grafica: Sandro Stefanelli
Trailer: Anna Ciammitti
Sito e social: Livia Lepetit
Realizzazione: Servizievole
Produzione: Smart
Catalogo: manufatto della Casa editrice Libera e Senza Impegni

Con il patrocinio di Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna Ausl Parma e Azienda Ospedaliera, Anaao Assomed, Università di Parma, Ordine dei medici della Provincia di Parma

 

 

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