Io e la natura | 24° puntata

Cronache di una cittadina trapiantata su un selvaggio bricco del cuneese

di Manù

 

Geppo

Intensa preoccupazione per Geppo, il cane anziano dell’anziano vicino cieco.
L’ho visto nel prato mentre assisteva il suo padrone in un tentativo di rastrellamento foglie intuitivo, poi all’ora del pasto pomeridiano, di cui ormai mi occupo io, il soggetto è risultato assente.
Idem per il pasto serale.
Strano.
Quando è ora di mangiare, Geppo è sempre nella sua postazione.
Sarà andato a farsi un giretto.
Ma quando prendo atto che non è rientrato per la notte inizio a preoccuparmi.
Aspetto ancora una mezza giornata e poi spargo la voce. O meglio, lo dico alle uniche due persone presenti nel raggio di dieci chilometri.
Passano altri due giorni, ma nessuno sembra averlo visto.
Contemplo tre possibilità.
Un predatore lo ha aggredito nottetempo.
Sentendo arrivare l’ora del trapasso è andato a morire nei boschi.
È andato a caccia di fidanzate.
Questioni di vita o di morte, insomma.
Il quarto giorno mi telefona una delle due persone che ho messo in allerta e mi dice che ha visto in paese un annuncio.

 

Geppo arriva fino alla borgata di fronte

In una località sul versante della montagna che vedo dalla mia finestra, qualcuno ha trovato un cagnolino anziano che corrisponde alla descrizione.
Sono scettica, non credo che possa essere finito così lontano. E poi Geppo difficilmente si fa prendere.
Ma il mio informatore mi manda la foto dell’annuncio ed è proprio lui!
Contatto la signora che lo ospita e vado a prenderlo.
In linea d’aria saranno circa sei chilometri ma in auto almeno 15.
Bisogna scendere, raggiungere un paese a 10 chilometri da qui e poi imboccare una stradina che si arrampica su per la montagna.
Quando arrivo lo vedo da lontano.
La sua ospite ha quattro cani enormi e bellissimi, tra cui due femmine, e lui è lì in mezzo a loro, minuscolo e bruttarello, sereno e pacifico come se ci vivesse da sempre.
La signora mi racconta che in realtà lo ha trovato una famiglia che ha la casa due borgate sopra di lei, in compagnia di un altro cagnolino, che è stato catturato e portato presumibilmente al canile.
Lui, sfuggito alla cattura, si è rifugiato da lei.
Si è ambientato in un amen. Va a spasso con i suoi nuovi amici, si presenta puntuale all’ora dei pasti e si ritira nella cuccia nelle ore più fredde.
Geppo ha sempre avuto una predilezione per i cani grossi. La cosa più sbalorditiva è che quello con cui ha legato di più si chiama Bobo, come il suo inseparabile amico di un tempo.

 

Geppo (in basso, tra le gambe dei tavoli) con tre dei suoi nuovi amici

Geppo non sembra entusiasta di essere stato ritrovato.
Sono tentata di chiedere alla signora se vuole tenerselo.
A casa il suo padrone non esce praticamente più ed è chiaro che lui si sente molto solo.
Dopo un momento però, mesto e spaventato, lui si rifugia nella cuccia.
Si fa prendere in braccio, cosa rarissima, e in auto durante il viaggio di ritorno sta bravissimo.
Gli do doppia razione di carne trita, gli faccio un sacco di coccole e lo lascio dormire in casa, sperando di non trovare laghi di pipì il mattino dopo.

 

Geppo a casa con Michi Sgaruf

Geppo se n’è andato di nuovo.
Dopo aver dormito al calduccio e mangiato come un maiale, è uscito, si è guardato attorno, mi ha lanciato un’occhiata e ha imboccato con aria decisa il sentiero che porta a quella borgata attraversando i boschi.
È tornato dai suoi nuovi amici.
La signora mi ha chiamata, dicendomi che per lei non è un problema se sta lì, d’altronde non saprei come fare. Se vado a riprenderlo lui torna là e la storia può andare avanti all’infinito.
In realtà sono contenta, lo vedevo molto triste. Sono molto ammirata dal suo carattere.
Fedele come un cane sì, ma non cretino.
Arrivato chissà da dove, tanti anni fa, aveva deciso che gli piaceva il posto ed era diventato inseparabile dal cagnone che viveva già qui.
Morto lui, è diventato l’ombra del mio vicino.
Ultimamente passava le giornate solo nella sua cuccia.
E quindi, ormai quasi al tramonto della sua esistenza, ha deciso di cambiare casa.
Tanto di cappello, mio caro Geppo.
Mi terrò in contatto con la tua nuova ospite e se non verrai a trovarmi tu, andrò a trovarti io.

 

Geppo e Ginetto a casa

Non si può dire che Geppo non sappia cogliere gli aspetti vantaggiosi di ogni situazione.
Dopo un paio di giorni di permanenza dai suoi nuovi amici, memore di una bella dormita in casa al caldo e di un pasto abbondante di carne (il menu della signora prevede solo crocchette, che non gli sono mai piaciute granché) ha iniziato a presentarsi qui nel tardo pomeriggio, prima che faccia buio.
Si fa vedere, mi fa qualche mossa leccandosi i baffi e ricevuto il suo pasto preferito entra in casa, dorme fino al mattino dopo senza fare pipì e poi torna a fare vita sociale nella sua seconda dimora.
Io e l’altra ci teniamo in contatto tramite messaggi per comunicarne gli spostamenti.
È qui!
È partito.
È arrivato!
Un cane così non mi è mai capitato di conoscerlo. Tra l’altro gli sono grata per avermi fatto conoscere la sua ospite che è proprio simpatica.
Grazie Geppo!

Foto di Manù, Andrea Ferrante e Marisa

 

Le pagine di Erbacce contrassegnate da copyright sono protette e non riproducibili in nessun modo. Tutte le altre immagini e i testi di Erbacce sono rilasciati con licenza
Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License
Licenza Creative Commons