Quelle “Erbacce”…

di disegnatrici, scrittrici, giornaliste ed ecofemministe…

di Giovanna Pezzuoli

La 27esima ora/ Corriere della sera | 14 aprile 2019

Che cosa accade nella redazione diErbacce. Forme di vita resistenti ai diserbanti, il blog nato dalla rivista satirica Aspirina dopo l’attacco del colosso farmaceutico Bayer che le ha intimato di rinunciare al marchio? Un nome peraltro molto azzeccato perché, si sa, le erbacce crescono rigogliose sulle rovine e nessuno riesce mai a estirparle del tutto… Raccontano Pat Carra e Margherita Giacobino, redattrici della frizzante testata fondata a Milano nel 1987 con il sostegno della Libreria delle donne e battezzata Aspirina da Bibi Tomasi, poetessa e scrittrice, che leniva con l’arcinota pillolina analgesica e antinfiammatoria i suoi fastidiosi dolori cervicali. «Questa guerra, questa forma di estinzione a cui Bayer ci ha sottoposte ha provocato in noi ex aspirine un sussulto di libertà. Il titolo di uno dei nostri redazionali è una frase di Vandana Shiva: L’estinzione è l’unica modalità con cui il patriarcato affronta le cose vive e libere. Prima di tutto volevamo sopravvivere e abbiamo capito che le nostre doti di sopravvivenza, come spesso succede per le donne, sono molto forti e che sono al di fuori, crescono nella marginalità e nei mondi paralleli, in spazi creati e gestiti da noi».

La storia, iniziata nel novembre 2017, della multinazionale che diffida la rivista dall’usare dominio e testata con il nome del famoso farmaco acetilsalicilico è raccontata su Erbacce. E la scelta, niente affatto casuale, del nome Erbacce è una sorta di sberleffo nei confronti del gruppo tedesco e della loro recente acquisizione del marchio americano Monsanto. Bayer, infatti, il 20 marzo è stata di nuovo sconfitta in tribunale per il glifosato contenuto in un erbicida di Monsanto negli Stati Uniti, mentre il suo titolo ha perso il 12% alla Borsa di Francoforte in una sola mattina. Ed ecco l’allusione pungente in una vignetta di Pat: «Da quando Bayer ci ha attaccate è crollata in Borsa», dice una donnina e l’altra le risponde: «Non sapeva che tra noi c’erano molte azioniste». Proseguono le due redattrici, all’unisono con le altre ragazze della redazione, Loretta Borrelli, Piera Bosotti, Anna Ciammitti, Manuela De Falco, Livia Lepetit, Elena Leoni. «Noi siamo da sempre sensibili alle istanze dell’ecofemminismo, tanto è vero che abbiamo pubblicato sulla rivista i video di Argelia Bravo, artista e attivista venezuelana brava e agguerrita contro il colosso agrochimico americano, che produce pesticidi e diserbanti. L’attacco di Bayer ci ha rese ancora più sensibili e attente alle questioni dell’ecofemminismo, perché noi come Aspirina acetilsatirica, denominazione assunta nel 2013 quando la rivista andò online, eravamo una forma di vita indipendente, parallela, marginale che comunque aveva qualcosa da dire rispetto al mercato globale, al bullismo del potere. E infatti a un certo punto la nostra esistenza non è stata più tollerata».

Le redattrici di Erbacce, blog che non è più edito dalla Libreria delle donne perché le erbacce sono selvatiche e indipendenti, sanno di rischiare e non si tirano certo indietro: «L’umorismo è un linguaggio marginale per eccellenza e non solo, è un linguaggio arrischiato, che cresce sulle rovine – dicono ancora –. La satira in particolare è pericolosa, rischiosa, gioca con il fuoco. Anche i buffoni, fuori o dentro la corte, si sono sempre giocati la pelle. Naturalmente noi sappiamo che rischiamo e quindi l’attacco di Bayer è anche un riconoscimento, ci viene riconosciuto che abbiamo dato fastidio a qualcosa e a qualcuno. In questo senso lo accettiamo come fosse una medaglia al valore». E dunque evviva le erbacce che guariscono i mali ma possono anche avvelenare organismi che si credono sani. Sono una forma di rinascita, un rimedio stregonesco, un modo per ritrovare la voce e la risata.

«Il video di Argelia Bravo “Tutorial de la cuchara”», dove cuchara significa sia cucchiaio che vagina, è una ironica danza guerrigliera contro Monsanto. Per noi è ora una sorta di inno, di colonna sonora della lotta. In questo momento in cui la vita del pianeta è così minacciata, anche nella sua forma vegetale, per noi identificarci con le erbacce è una presa di posizione politica». Così, in uno degli ultimi post pubblicati, Cicuta ringrazia Bayer per il suo brutale intervento che ha reso possibile la trasformazione da compressa a Santa Aspirina Soppressa. La testata di Erbacce è disegnata da Teresa Sdralevich. Fumetti e testi di Anne Derenne, Marilena Nardi, Liza Donnelly, Mantissa, Dalia Del Bue, Isia, Solinas, Eline Meyer, bulander, Laura Marzi, Francesca Maffioli, Ila Grimaldi e altre ancora.

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