Le tre oche

di Fabrizio Tonello

 

Vado su un sito acquisti-vendite a cercare un libro fuori commercio e improvvisamente vedo spuntare tra le offerte un “Gioco delle tre oche”, ovvero un vecchio gioco dell’oca datato 1944. Ciò che attira la mia attenzione è il fatto che le tre oche sono Gran Bretagna, Stati Uniti e Unione Sovietica, i cui leader Churchill, Roosevelt e Stalin stanno insieme nella prima casella: l’Osteria dei tre ladroni.
Già, è proprio un gioco da tavolo nazifascista, prodotto nella Repubblica sociale, dove vince chi per primo arriva alla casella 51, “Ordine Nuovo”. La grafica è infantile, i contenuti prevedibili: se il dado vi porta sulla casella di Vittorio Emanuele III, il re che aveva fatto arrestare Mussolini, si torna alla casella 0. Lo stesso per chi arriva alla casella del Luogotenente del regno, Umberto di Savoia, poi re per poche settimane nel 1946.
Fa un balzo in avanti, invece, la pedina che arriva al 17, dove c’è una svastica, o al 43, “W l’Italia, W la Germania”. Anche i bombardamenti tedeschi su Londra meritano un premio: si avanza di quattro caselle, così come accade quando si incontra la casella del Giappone alleato.
Il gioco segue le regole tradizionali e infatti fornisce due dadi in cartone da ritagliare e cinque pedine di colori diversi. Al numero 26 c’è la prigione (fermi per un giro), al numero 36 il “traditore” Badoglio che rispedisce il giocatore sfortunato alla casella n. 20.
Immancabili le caselle contro i partigiani (n. 7, 34 e 40) definiti “banditi” (i cartelli tedeschi durante la Resistenza ammonivano infatti Achtung Banditen! nelle zone contese). Le truppe sovietiche sono illustrate con il faccione di Stalin, accusato di voler arrivare sull’Adriatico, lo jugoslavo Tito di strapparci Trieste e i bolscevichi russi di ogni possibile strage. Alla fine, però, la “V” della vittoria campeggia su una mappa dell’Europa dove regna l’Ordine Nuovo, anche grazie alle “armi segrete” (casella n. 50) e a quelle più conosciute, come il carro armato Tigre (n. 15) o il Pugno d’acciaio (n.32). Le nuovissime e potenti V1 hanno diritto a due caselle, la 33 e la 37.
Ci sono i tradizionali nemici: massoni (n. 19) ed ebrei (n. 13) mentre non poteva mancare un tocco di razzismo: le truppe alleate sono rappresentate da un soldato afroamericano. Del resto era in parte vero, come Umberto Eco ricordava in Il fascismo eterno: “Il primo yankee che incontrai era un nero, Joseph, che mi fece conoscere le meraviglie di Dick Traci e di Li’l Abner. I suoi fumetti erano a colori e avevano un buon odore”.
La casella di Radio Londra punisce il giocatore rimandandolo alla partenza: era uno degli strumenti più efficaci degli Alleati. Nella sua conferenza del 1995 alla Columbia University, Eco (nato nel 1932) ricordava che “appiccicato alla radio passavo le mie notti (…) ascoltando i messaggi che Radio Londra trasmetteva ai partigiani. Erano al tempo stesso oscuri e poetici (‘Il sole sorge ancora’, ‘Le rose fioriranno’), e la maggior parte erano messaggi per la Franchi. Qualcuno mi bisbigliò che Franchi era il capo di uno dei gruppi clandestini più potenti dell’Italia del Nord, un uomo dal coraggio leggendario. Franchi divenne il mio eroe”.
Su eBay si trova tutto: un’ampia collezione di poster tedeschi della II guerra mondiale (da 15 a 150 euro), medaglie del terzo Reich (40 euro), busto di bronzo di Mussolini (da 465 a 4.000 euro), piatti di porcellana della Regia Aereonautica (139 euro), bassorilievo di Hitler di profilo (€ 199) di cui è disponibile anche una versione su una moneta d’oro emessa dal Venezuela nel 1957 (€ 2.499). E molto altro: si vede che il clima politico-culturale del 2023-24 si presta. 

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