Il glifosato è un’arma impropria

di Redazione
Illustrazione di Isia Osuchowska

 

“C’è un paese in Friuli di 1.600 abitanti molto vicino al confine con la Slovenia….” Inizia così un servizio di Chi l’ha visto? Su Rai3, mercoledì 14 ottobre 2020. Il paesino è Moimacco (Udine), dove da tre anni Rita Fanna e la sua famiglia, che abitano in un’antica e bella corte, vedono morire le loro piante, sfiorire il roseto, seccare l’erba, mentre il giardino del vicino, un ex poliziotto in pensione, fiorisce rigoglioso.
Il servizio mostra fotografie dell’orto, delle piante ornamentali e di un poetico pesco nel giardino, piantato dalla nonna che lo aveva lasciato alla figlia e alle nipoti come preziosa eredità. Da tre anni tutto questo non c’è più. Il mistero viene presto svelato: il vicino ha ripetutamente sversato nella proprietà di Rita una quantità notevole di glifosato, il micidiale diserbante di Monsanto/Bayer. Movente? La donna non aveva ceduto alle sue “avances”.
Dopo avere assistito impotente alla morte del verde, a poco a poco Rita comincia a sospettare e, su consiglio dei carabinieri, produce le prove: analisi del terreno, fotografie e video che, grazie a una telecamera nascosta, inquadrano il vicino che da una finestra sparge il diserbante a profusione. Scatta la denuncia, ma non la pena. Il colpevole riconosce di aver sversato il veleno e promette di non reiterare il gesto, e la procura sospende il procedimento con la semplice “messa alla prova”. La battaglia legale continua, dagli esami del terreno si scopre che la percentuale di glifosato presente è altissima: 10.855 mg/Kg quando la dose consentita per l’uso in agricoltura è di 0, 01 mg/kg. Chissà se e quando la terra potrà essere decontaminata. Chissà se la comunità del paese risponderà a questi attacchi all’ambiente.
L’anziana madre di Rita, lucida e battagliera, ricorda che il vicino si era presentato a casa con un pacco regalo contenente un pane a forma di pene, mentre un amico di famiglia racconta di averlo visto introdursi furtivamente nel giardino. La madre di lui, tallonata dalla giornalista, borbotta che era Rita a correre dietro a suo figlio e non viceversa. Cuore di mamma.
In casa Fanna tutti hanno sviluppato irritazioni alla pelle e agli occhi, documentate da fotografie, e ora c’è una preoccupazione in più: a una sorella di Rita è stato diagnosticato un cancro al seno.
Il servizio di Chi l’ha visto? ricorda che il Centro Internazionale di ricerca sul cancro ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno, che Bayer ha pagato 10 miliardi alle vittime dell’erbicida per chiudere 100.000 mila cause negli USA, solo una parte di quelle in attesa di giudizio in tutto il mondo*.

Ci ha colpite che l’arma scelta da un uomo contro una donna sia il diserbante che uccide erbe, erbacce e creature vive, prodotto dalla multinazionale Bayer/Monsanto che ha cercato di estinguere anche noi, attaccando la rivista Aspirina.
Nel silenzio pressoché totale dei media sulla vicenda, esprimiamo solidarietà a Rita e la sua famiglia, e confermiamo
Chi l’ha visto? come una delle nostre trasmissioni preferite.

*Vai all’articolo di Gaby Weber qui

 

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