Galline di classe | Beauty contest_ep. 1

della Misantropa
Video di Anna Ciammitti

 

– Ciao, vicina di gabbia, mi sembri nervosa, è la tua prima volta?
– Sì, sono molto emozionata, non ho mai partecipato a un concorso di bellezza. Cosa si vince?
– Noi galline niente, il premio lo intasca il proprietario. Noi al massimo veniamo scritturate per uno spot sulle uova sostenibili, ci fanno correre qua e là in gruppo per un prato fiorito.
– Bello!
– Macché, il prato è di plastica e le margherite anche, una volta ne ho mangiata una e sono stata malissimo.
– Chi sono quegli uomini in camice bianco? Mi fanno paura, da pulcina mi hanno raccontato storie terribili con uomini col grembiule insanguinato e galline arrostite allo spiedo…
– Non preoccuparti, a noi quelle cose non succedono, noi siamo galline di classe, ornamentali e col pedigree, mica polli di allevamento.
– Meno male! Tu ne hai fatti tanti di concorsi?
– Una dozzina, ma non ho mai vinto. Sono una Cocincina perfetta, cresta, piumaggio, bargigli, becco… ma ho un terribile difetto. Ho gli occhi azzurri.
– Ma a me sembrano gialli.
– Per forza, mi hanno messo le lenti a contatto.

– Ehi, hai visto cosa fanno quei tizi alle nostre colleghe? È una vergogna! Ah ma io non mi lascio trattare così! Io scrivo al #metoo.volatili! Io me ne vado!
– Sei in gabbia, cara, non so se te ne sei accorta. Mangiati un po’ di becchime e calmati.
– Sarà transgenico questo mais?
– Mangia e taci. Eccolo, sta venendo da me, che emozione! A una vera gallina piace essere afferrata per le zampe da una grossa mano pelosa e messa a testa in giù… Oddio, mi è caduta una lente!
– Peccato. Mi sa che non vinci neanche stavolta.
– Che scalogna. Non sarò mica degradata a ovaiola?
– Non prendertela troppo. Magari ti compra quella famigliola che si sta avvicinando, vedi come ti guarda il bambino? Gli piaci! Sta pestando i piedi per averti!
– Detesto i bambini, sono il massimo fattore di rischio per noi polli e altri animali domestici.
– Ma no, oggi la gente ha una sensibilità diversa, ama gli animali, li rispetta, cerca in loro una dimensione affettivo-spirituale che manca altrove…
– Chi te l’ha raccontato?
– La vecchia chioccia saggia del pollaio, mi piaceva tanto ascoltarla, peccato che dopo che è andata in pensione e ha smesso di fare le uova l’hanno portata in cucina e non l’ho più vista…

Co-co-co-coooo!

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