E così ti sei mollata

di bulander
Illustrazione di Federico Zenoni

 

– E così ti sei mollata col padre del bambino…
– Eh sì, stavamo insieme da un tot di anni.
– Perché ti sei lasciata?
– Così, per aver qualcosa da raccontare alle amiche, non potevo mica continuare a raccontare della crociera in Norvegia di due anni fa…chissà quando ne farò un’altra.
– E il bambino, ce la fai a gestirtelo?
– C’è mia mamma.
– Ma abita fuori Roma, no?
– Sì dalle parti di Viterbo, ma ha la macchina…si fa ogni giorno duecento chilometri ma meglio così, altrimenti gioca a carte e rischia di perderci la pensione.
– E al bambino piace la nonna?
– Uuuuhhh sapessi, l’adora…
– Adesso hai un nuovo compagno?
– Sai che ti dico? Che stavolta mi faccio una compagna.
– Fai bene, la mia amica Attilia, ti ricordi, faceva la commessa con me da Zara, si è trovata una donna, sapessi come si divertono, sono sempre in giro, allegre…
– Del resto, come fai a sopportare questi uomini di oggi? Sono insulsi, mezzi impotenti, oppure depressi che devi tirarli su, oppure palestrati che fanno ginnastica tutto il giorno…
– Non mi parlare! Ne avevo uno, era tutto un muscolo, continuava a guardarsi allo specchio, io mi spogliavo e lui niente… allora un giorno gli ho detto (avevo delle mutandine rossonere da urlo) “Insomma, non mi vedi?” Lui allora si è avvicinato, sai con quell’aria “Oh cara, scusa, ti ho trascurata”, ma io… non ci ho visto più, gli ho tirato un cazzotto… non crederai…
– Cosa?
– È caduto giù come un salame. Una paura ho preso, non rinveniva, pensavo di dover chiamare l‘ambulanza.
– Sì, sì, sono una nullità. Sai quali sono i maschi migliori?
– No.
– I preti. Ne ho conosciuto uno, un gesuita, non era bello, no, ma di un fascino… un uomo interessantissimo, mi raccontava le storie dei santi, del loro martirio, guarda, da ascoltarlo a bocca aperta… per esempio la storia di San Sergio e di San Bacco, la conosci?
– No.
– Erano due omosessuali, prima di martirizzarli li hanno vestiti da donna, erano due ufficiali delle legioni romane.
– Ma che stai a dire?
– Ti giuro! E San Sergio è diventato un santo famosissimo in tutto il mondo slavo. Ma sai quante chiese gli hanno dedicato? A Sofia, a Mosca, a Antiochia…
– Ah, adesso capisco perché Putin…
– Cosa Putin?
– Pare che abbia un figlio illegittimo che ha chiamato Serghiei Putinovich e poi non mi ricordo…
– Chi te l’ha detto?
– Uno che lavora alla Nato, fa le pulizie negli uffici, ma sai, sente i discorsi, sa di quelle cose che non ti dico…
– Beh, comunque, ti dicevo, i preti sono i migliori e subito dopo gli omosessuali. Sono gli unici maschi tollerabili.
– Purtroppo è così. Guarda il padre di mio figlio. Si è già messo con un’altra. E sai chi è? La mia amica Clelia, quella che ha l’erboristeria. Hai capito? Quella mignotta che faceva tanto l’amicona, mi portava i campioni di shampoo e intanto…Lui, proprio un miserabile, uno così meglio perderlo che trovarlo.
– E il bambino, lo vede?
– Cooosa? Se solo s’avvicina lo denuncio, mia madre addirittura lo stava per investire con la macchina…spiaccicato sotto le ruote…ecco cosa si merita. Provi, provi ad avvicinarsi. Io ho ancora la pistola d’ordinanza di mio padre, buonanima.
– Me lo ricordo, maresciallo dei carabinieri era, no? Che portamento! Me lo ricordo.
– Uomo tutto d’un pezzo, lui quelli con l’orecchino, con la cannabis… dentro e giù botte, se i loro genitori non hanno saputo educarli, ci pensava lui… e sai quanti poi lo ringraziavano? E gli dicevano: “Maresciallo, lei mi ha fatto capire chi sono. Grazie”. E lui gli dava una pacca sulla spalla, gli offriva una sigaretta e “Fai il bravo, eh! Che se ti ribecco…”
– Uomini di una volta, mia cara, onestà, onestà.
– Io ho preso tutto da lui. Per fortuna, perché mia madre… poker, bridge, vestiti, teatro…
– Come andavano d’accordo loro due?
– Beh, con lui rigava diritto, se no erano calci nel sedere. Sai quante volte ho dovuto strappargliela dalle mani… poi lui è morto (qualcuno dice che l’ha avvelenato lei, ma sono le solite malelingue) e adesso la signora fa la bella vita. Con la sua pensione. Hai capito?
– Beh, non dev‘essere una gran pensione….
– Ma sai, lui arrotondava, faceva la scorta a quell’onorevole… come si chiama? Pupazzi, ecco, Salvatore detto “Ciccio” Pupazzi, democristiano. Una gran brava persona, con disponibilità eh…quattro società immobiliari aveva, non una, quattro.
– Ed è morto ammazzato, no?
– Sì, quel giorno mio padre non era di turno, gli è tanto dispiaciuto, gli regalava dolcetti siciliani per me, “Porti alla sua bambina, marescià!” Un vero signore don Ciccio.
– Ma perché, era un prete pure lui?
– Che stai a dire? In Sicilia alle persone rispettabili si dà del don, non lo sai?
– È vero, che stupida che sono!

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