Attiviste in Afghanistan

di RAWA
Illustrazione di Anna Ciammitti
Traduzione della Redazione

 

Il 4 febbraio 2022, l’Associazione Rivoluzionaria delle Donne dell’Afghanistan (RAWA) ha commemorato il 35° anniversario del martirio di Meena, la leader fondatrice di RAWA. Discorsi, poesie, canzoni rivoluzionarie si sono alternate a messaggi di solidarietà di organizzazioni progressiste, partiti e persone da tutto il mondo. Hanno partecipato numerose associate e sostenitrici da varie parti del paese. La conduttrice ha così esordito:

Oggi commemoriamo l’epica donna che trentacinque anni fa ha sacrificato la sua vita per la sua grande idea. Ringraziamo sinceramente ognuna di voi per essere qui durante il dominio del regime teocratico e fascista dei talebani e durante i difficili giorni di povertà, miseria e freddo.
Meena aveva solo 22 anni quando ha gettato le basi di RAWA, con lo scopo di salvare le donne del nostro paese, e all’età di 31 anni ha perso la vita con un cuore pieno di grandi aspirazioni. Nella sua breve vita, ha insegnato alle sue seguaci le grandi lezioni di lotta, coraggio e resistenza, e a non rimanere mai in silenzio contro il nemico, nemmeno per un momento.
Sorelle! Durante i vent’anni in cui gli Stati Uniti hanno occupato la nostra patria, sotto la maschera della democrazia, dei diritti umani e dei diritti delle donne, l’Afghanistan è diventato ancor più una roccaforte dei fondamentalisti e dei terroristi, e il paese più corrotto e insicuro del mondo; la maggior parte dei tirapiedi degli Stati Uniti ha sottratto e depredato quanto poteva; la grande maggioranza delle donne è stata privata di tutto, tranne le corrotte e le yes-women che hanno fatto carriera grazie al loro totale asservimento agli arci-criminali del regime al potere. Nonostante la cascata di miliardi di dollari americani, la violenza domestica e sessuale, gli abusi sulle donne, l’applicazione di leggi medioevali, i delitti d’onore, la costrizione delle donne alla prostituzione, sono diventati routine.
I talebani sono uno strumento nelle mani del distruttivo e sanguinario governo degli Stati Uniti, che sono stati sostituiti dai loro fratelli jihadisti e tecnocrati, e ogni volta che non soddisfano le esigenze dei padroni americani, verranno ripotenziati come ISIS.

Durante l’incontro è stato recitato il poema Oh Fuoco Segreto. Poi un’attivista di RAWA ha parlato della situazione attuale:

Fortunatamente, le donne afghane sono consapevoli che i talebani non possono più imporre nessuna delle loro leggi dell’età della pietra. Se i talebani stanno cercando di privare le donne dell’istruzione e del diritto al lavoro, è perché sanno che con questa politica le donne possono essere soppresse e che le loro proteste possono essere neutralizzate e buttate fuori dalla vita politica. Una donna che non ha parte nell’economia della società, diventa automaticamente la schiava di un uomo. Perciò i movimenti delle donne devono difendere questi diritti fino in fondo. Se ogni movimento delle donne non mette all’ordine del giorno la lotta contro il fondamentalismo, l’imperialismo e per la democrazia laica, questa rivolta sarà soffocata da governanti traditori.
Nel periodo del dispotismo e dell’oppressione,  anche i piccoli movimenti amanti della libertà e progressisti hanno un effetto profondo su tutta la società e non dovrebbero essere sottovalutati. I talebani sono ora così spaventati da queste piccole proteste delle donne che le arrestano e le reprimono. perché sanno che da questi movimenti solo apparentemente piccoli, emergeranno ondate più grandi di movimenti in cerca di giustizia, che rovesceranno il loro traballante dominio. Bisogna tuttavia notare, e questa condizione è significativa, che non dovremmo avere paura dell’imprigionamento e della tortura. La maggior parte delle e dei rivoluzionari hanno trasformato la prigione nel più grande campo di battaglia e hanno avuto un profondo impatto su migliaia di altre persone per continuare il loro cammino.
I talebani stanno attualmente esultando con il potere, le armi e l’appoggio degli Stati Uniti, del Pakistan e di altri paesi, ma non durerà a lungo perché questo gruppo è odiato dal popolo. Questo branco di terroristi si è guadagnato l’odio del popolo con le sue esplosioni, gli attentati suicidi, le uccisioni e la sua aliena arretratezza. I talebani non sono stati creati dal popolo ma dall’intelligence straniera, e proprio come gli altri regimi dispotici in Afghanistan che sono caduti uno dopo l’altro, anche i talebani sono destinati alla distruzione.
Negli ultimi giorni, abbiamo visto che i talebani sono stati invitati al summit norvegese, che sono stati ben accolti dagli Stati Uniti e dai loro alleati. Naturalmente, gli Stati Uniti preferiscono riconoscere i talebani sotto la maschera di un governo inclusivo e partecipativo, e altre falsità. L’accoglienza da parte della Norvegia e l’apertura delle porte dell’Europa significa che per i governi occidentali non è importante alimentare la criminalità, il dominio dei talebani o di qualsiasi altra forza fondamentalista e selvaggia; vogliono solo un governo fantoccio in Afghanistan che agisca secondo i loro obiettivi e la loro strategia regionale.
La cosa peggiore è l’invito di donne fantoccio e pro-establishment, come Mahbooba Saraj, che per anni, in nome delle donne, si sono riempite le tasche di dollari americani e hanno agito secondo le politiche statunitensi. In passato, alcuni fantocci dell’Occidente, come Habiba Sarabi, Fauzia Kofi, Nahid Farid ecc. hanno giocato un ruolo infido a Doha, e ognuna di loro  era diventata una portavoce indiretta dei talebani. Numerose donne afghane consapevoli hanno dichiarato chiaramente che queste donne non le rappresentano e che le afgane non potranno mai perdonare i talebani per i loro crimini e tradimenti.

Dopo la proiezione di una clip con immagini e citazioni di donne combattenti e prigioniere in Iran come Sepideh Qulyan, Zeinab Jalalian, Athena Daemi, Nasrin Sotoudeh, Marzieh Amiri, Neda Naji, l’attivista ha commentato:

Nella storia delle lotte di massa in Iran vi sono moltissime rivoluzionarie  e rivoluzionari che hanno sacrificato la propria vita per mantenere alta e rossa la bandiera della resistenza e della rivoluzione. Queste grandi persone non sono solo un’ispirazione per i rivoluzionari iraniani, ma un modello anche per noi. Da un lato, il sanguinario regime islamico dell’Iran cerca sempre di mettere a tacere l’attivismo politico e l’opposizione, con la tortura e il terrore, tuttavia, dall’altro lato, brillano figure epiche come Farzad Kamangar, Shirin Alam Holi, Shahrokh Zamani e Baktash Abtin che non si sono arrese e hanno lasciato gli esempi più evidenti di onore umano e resistenza.

In chiusura, alcune donne di RAWA hanno eseguito l’inno persiano Sole di libertà e l’inno pashto Salute a Meena, quindi è stato suonato un pezzo strumentale a lei dedicato.
Nelle condizioni di grande oppressione del sanguinario regime talebano, il messaggio principale dell’incontro è stato quello di sottolineare la costante continuazione del cammino di Meena, fino all’alba della libertà e della giustizia.

*L’articolo è apparso nel febbraio 2022 sul sito di RAWA
Per info vai a CISDA Coordinamento italiano Donne Afghane qui
Biografia di Meena qui

 

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