Offresi Tesla a $1

di Fabrizio Tonello
Illustrazione di Federico Zenoni

Se andate sul sito di Testa Italia trovate simpatiche e rilassanti immagini di auto che attraversano boschi innevati, arrivano alla baita e collegano il veicolo a una presa di corrente. Lo slogan della Tesla modello Y è: “La ricarica è veloce, comoda, facile e disponibile ovunque ci sia elettricità”. E’ su quell’ovunque che negli ultimi giorni sono emersi alcuni problemi.
Per esempio si sa che, ultimamente, il clima terrestre d’estate è troppo caldo, però in inverno è piuttosto freddo, soprattutto in Siberia ma anche nello stato americano dell’Iowa, dove ci sono stati i caucus il 15 gennaio, e in New Hampshire, dove si è votato per le primarie il 23 (vittoria di Trump in entrambi i casi). Da quelle parti, due settimane fa, c’erano anche 35° sotto zero. Cosa non del tutto sorprendente, dato che tra il Polo nord e l’Iowa l’ostacolo più alto che incontrano i venti polari sono i palazzotti ottocenteschi del Magnificent Mile, il lungolago di Chicago, poi ci sono le grandi praterie, verdi e piatte come un tavolo da biliardo.
Lo spot di Tesla Italia è stato probabilmente girato sull’altopiano di Asiago in marzo mentre a Chicago le Tesla inventate da Elon Musk non potevano ricaricare le proprie batterie perché le colonnine erano bloccate dal gelo. E anche quando funzionavano le batterie al litio si rivelavano “meno efficienti” quando fa freddo (dépliant dell’azienda). Traduzione: fanno puff-puff e poi si fermano. Il che può essere un problema se siete in autostrada a 100 chilometri dalla prossima colonnina e a 1.000 chilometri da casa vostra.
Nei prossimi anni Elon-Chitoccaifilimuore-Musk vuole portarci tutti a vivere su Marte, dove l’aria è più sana (infatti è composta per il 95,3% di anidride carbonica e per lo 0,13% di ossigeno) ma, per il momento ha problemi più urgenti di cui occuparsi: per esempio le migliaia di Tesla abbandonate dai proprietari negli Stati Uniti per l’impossibilità di ricaricare il maledetto catorcio. Nel 1980 il povero presidente Carter perse le elezioni perché si vedevano in TV le file di automobilisti alle pompe di benzina: che succerà adesso, con le file alle colonnine?
Come dicevamo, lo slogan aziendale Tesla recita: “La ricarica è veloce, comoda, facile e disponibile ovunque ci sia elettricità”. Salvo che il pieno di benzina si fa nel tempo di bere uno schifoso caffè all’autogrill, mentre nel migliore dei casi il “pieno” di una Tesla richiede 45 minuti e pare che i casi migliori siano piuttosto rari, soprattutto da novembre a marzo.
Sarà forse per tutto questo che Elon-Chitoccaifilimuore-Musk ha portato le azioni Tesla dai 290 dollari del luglio 2023 ai $ 195 di martedì scorso, con una perdita di quasi un terzo del valore (le azioni erano andate anche più giù, poi avevano un po’ recuperato). Nell’ottobre 2022 , l’uomo-che-vuole-portarci-su-Marte si era comprato Twitter per la modica somma di 44 miliardi di dollari e nove mesi dopo aveva ribattezzato la piattaforma “X”. Grande idea, adesso X-Twitter vale circa 12,5 miliardi di dollari, ovvero ha perso il 72% del suo valore.
A complicare il quadro ci sono alcuni difetti strutturali (Tesla ha dovuto ritirare due milioni di auto negli ultimi mesi dopo essere stata coinvolta in 273 incidenti) e la forte concorrenza da parte della Cina. Tesla è passata da essere il monopolista nel settore delle auto elettriche a uno dei tanti operatori del settore, per cui non gode più dei vantaggi di chi arriva per primo sul mercato.
Già un anno fa il premio Nobel per l’Economia Paul Krugman, sul New York Times, aveva emesso un giudizio profetico:  “Non mi fiderei di Elon Musk per dare da mangiare al mio gatto, figuriamoci per dirigere una grande azienda”. E il freddo non era ancora arrivato…

 

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