Malattie professionali

di bulander
Illustrazione di Pat

 

– Pronto? È la segreteria del convento dell’Immacolata?
– Sì, dica sorella.
– Posso parlare con la madre superiora?
– È in una call con la Madonna, può dire a me.
– Sono la perpetua di Don Robino. Ieri è venuto come al solito a dire messa da voi. Gli avete dato del vino che sapeva di tappo, adesso è a letto con bruciori di stomaco e domani non può venire.
– Sorella, mi sembra assai improbabile che due sorsi di vino, ammesso che sapesse un pochettino di tappo, gli possano aver fatto male. I nostri fornitori sono i frati del convento di San Spilorcio sui colli Euganei, hanno avuto tre bicchieri sulla guida Michelin. Avrà mangiato qualcosa di pesante, con troppi grassi o roba andata a male.
– Ma neanche per sogno, sono io che gli preparo da mangiare, faccio il doppio di strada per comperare roba bio, che costa il doppio, uso pochissimi grassi e solo vegetali, non sarò sulle guide Michelin ma la mia cucina è sanissima, tant’è vero che ha i valori del colesterolo bassissimi. Il suo problema sono le orecchie.
– Il reverendo ha gli orecchioni?
– Macché orecchioni, ci sente sempre meno, è tutta colpa del lavoro al confessionale che lo distrugge.
– Scusi, i suoi fedeli urlano quando vanno a confessarsi da lui? Gli rompono i timpani?
– Ma nooooo, non è un problema acustico, è un problema morale, è un disturbo psichico con degli effetti sulle capacità auditive…
– Mi perdoni sorella, non capisco…
– Lui quando torna dalle confessioni è distrutto, sente di quelle cose… e dice “povera umanità come sei caduta in basso, che Dio abbia pietà di te, Signore perdona loro perché non sanno quello che fanno”, gli passa anche l’appetito… dovrebbero riconoscergli l’invalidità, è una malattia professionale di carattere psichico.
– Ha provato ad andare all’INAIL?
– Sì, c’è andato, eccome, ma c’è sempre una coda…
– Beh, certamente quando viene da noi a fare le confessioni, di questi problemi non ne sorgono…
– Eh sì, senti la santarellina! Ne sorgono, ne sorgono…
(Interrompendola)
– Gentile Signora, non ho tempo di stare al telefono con lei, in questo convento si lavora, buongiorno.
(E riattacca)

(Intanto la madre superiora ha finito la sua call)
– Suor Angelona, chi era al telefono?
– Quella insolente della perpetua di Don Robino…
– Ah, quella, il povero Don Robino mi dice sempre che non sa come licenziarla, sono anni che ruba le elemosine e se le spartisce con il sacrestano, pover’uomo, io non so come aiutarlo, che vada dai carabinieri.
(Interviene un’altra suora)
– Don Robino? Buono quello! Lo chieda ai ragazzini dell’oratorio cosa ne pensano… Lo chieda al figlio della Costanza, che è rimasto traumatizzato e adesso fa il custode del poligono di tiro.
(La madre superiora, interrompendola)
– Non sono affari nostri sorella, preoccupiamoci piuttosto di quello che mi ha detto la Madonna.
(Le suore si stringono attorno alla madre superiora, ansiose di sapere)
– Cosa le ha detto la Santa Vergine? Finirà questa epidemia?
– Mi ha detto che investire nel farmaceutico non è stata una buona idea, lo hanno fatto tutti, abbiamo sbagliato a non diversificare. Io mi sono fidata del dottor Sputacchio, quello che viene qui a purificarsi dagli stress del management, è direttore generale di una grande banca, lo saprà lui, no? Adesso gli mando un whatsapp che ho urgente bisogno di parlare con lui.
(La suora della segreteria interviene)
– Ah, madre, prima che lei entri in un’altra call con Sputacchio, volevo dirle che Don Robino si è lamentato perché il vino della messa di ieri sapeva di tappo.
– Ma cosa vuole quell’ubriacone? Che la prossima volta gli mettiamo dello champagne nel calice? Ogni volta che finisce la messa lui e il sacrestano si scolano una bottiglia di bianco, di quello gran riserva dei frati di San Spilorcio… come se non lo sapessi, faccio finta di niente per non creare scandalo! Cosa vuole adesso, anche gli stuzzichini?
(Una voce dal fondo del corridoio, una suora sta guardando lo schermo del cellulare)
– Sorelle, sorelle! Guardate! San Giorgio ha twittato che il presidente della Lombardia e il suo assessore sono dei mascalzoni, incapaci e truffatori… si sono intascati le mazzette per la costruzione dell’ospedale in Fiera.
(La madre superiora la interrompe)
– Suor Significanda le ho detto tante volte che non voglio che qui dentro ci siano persone collegate ai social, per me Fontana e Gallera sono persone oneste, sono venuti qui spesso, si sono comportati da persone educate, hanno lodato la nostra cucina e i nostri vini. Se li avessi ascoltati, non avrei comprato azioni della Glaxo, della Bayer… hanno assistito alla messa, hanno fatto la comunione, sono dei buoni cristiani.
(Interviene Suor Angelona)
– Ma si sono confessati prima? Li ha confessati Don Robino? Allora capisco perché è diventato sordo.

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