Ecocidio di pesci nel fiume Oder

Inchiesta di Gaby Weber

 

Dall’inizio di agosto 2022, nel fiume Oder – che attraversa la Repubblica Ceca, la Germania, la Polonia e sfocia nel Mar Baltico – compaiono masse di pesci morti. Un vero e proprio ecocidio. Finora sono state recuperate più di 300 tonnellate di pesci morti e l’intero ecosistema è stato permanentemente distrutto. Le cause e gli inquinatori non sono ancora stati identificati. Questo è quanto sostengono le autorità ambientali responsabili, guidate dai Verdi di Berlino e Brandeburgo.
A metà agosto ho ricevuto da un informatore i documenti interni della centrale elettrica a carbone di Opole, città situata sulle rive dell’Oder in Polonia. È lì che è iniziata la moria dei pesci. Secondo questi documenti, a luglio si erano già verificati numerosi incidenti nella centrale. Nelle notti del 25 luglio e del 1° agosto 2022, il funzionamento è stato addirittura interrotto in via temporanea. La caldaia si era surriscaldata e richiedeva una “riparazione d’emergenza”, un raffreddamento che può essere effettuato solo con l’acqua. Con acqua di fiume. Suppongo che nel processo il liquido con cui è stata raffreddata la caldaia, insieme a ceneri e sostanze chimiche, sia stato riversato nell’Oder.

 

Centrale elettrica di Opole. Foto PGE

In settembre la PGE, società operativa della centrale elettrica, mi ha confermato questi episodi e mi ha permesso di entrare nell’impianto. Le autorità non sono interessate a seguire questa pista. Né quelle polacche né quelle tedesche, guidate dai Verdi al governo. Ora i Verdi hanno altre priorità, non la tutela dell’ambiente. Puntano sulle centrali elettriche a carbone, ed è per questo che preferiscono evitare una discussione sui pericoli di questi impianti inquinatori.
Le autorità ambientali polacche e tedesche dovevano presentare entro il 30 settembre un rapporto congiunto sulla moria di pesci. Ma questo rapporto non esiste, ci sono invece tre rapporti diversi: uno polacco, uno dell’Agenzia federale dell’ambiente (UBA) e uno di Greenpeace. Le ragioni si possono solo intuire, ad esempio perché i polacchi vogliono assolversi da ogni responsabilità mentre i tedeschi parlano vagamente di una “catastrofe provocata dall’uomo” ma senza fare nomi. I tre rapporti concordano su un punto: non rivelano cosa ha causato la morte dei pesci, quale industria e autorità potrebbe esserne responsabile, e non esprimono suggerimenti specifici. Anche l’onda di marea che è stata avvistata vicino a Francoforte sull’Oder il 7 agosto è stata ignorata. I riferimenti concreti non sono nemmeno citati o confutati.

 

Incompetenza o greenwashing?

Le autorità ambientali tedesche guidate dai Verdi, che hanno già tradito i loro principi come il pacifismo e chiesto a gran voce armi pesanti per l’Ucraina, ora hanno anche detto addio ai loro valori come l’ecologia. Insabbiamento su tutta la linea.
L’Istituto polacco per la protezione dell’ambiente prende in giro l’intelligenza dei cittadini, affermando che “La moria dei pesci non è stata causata da metalli pesanti, né da pesticidi, né da idrocarburi. Nessuna delle aziende industriali ha scaricato inquinanti oltre il livello consentito”. La moria dei pesci avrebbe una causa naturale, come la crescita delle alghe. Portando fino in fondo questa teoria, arriveremo a scoprire un suicidio di massa degli animali, caduti in una profonda depressione di fronte al proliferare delle alghe, dovuto al cambiamento climatico…
Il rapporto di Greenpeace è incompleto. Pur citando un’elevata concentrazione di mercurio, che è stata misurata all’inizio del disastro e che indica la centrale a carbone come causa, sostiene però che i pesci non sono morti per quello, ma probabilmente per le alghe. Come le alghe dorate possano moltiplicarsi in modo esplosivo nell’acqua corrente, rimane il mistero di Greenpeace.
Greenpeace, fino a poco tempo fa diretta dalla cittadina tedesca-statunitense Jennifer Morgan (nominata nel marzo 2022 segretaria di Stato e rappresentante speciale per la politica climatica internazionale dalla ministra degli Esteri Annalena Baerbock, del Partito dei Verdi), non ha prelevato i campioni fino al 15 agosto, una settimana dopo il picco dell’onda a Francoforte. Il livello dell’ondata tossica è riportato chiaramente nel rapporto UBA, che però non si pone l’ovvia domanda sull’origine. Poiché non c’è stato uno tsunami nella parte superiore dell’Oder, l’onda può essere spiegata solo con l’apertura delle chiuse da parte delle autorità idriche polacche, probabilmente per smaltire più in fretta le sostanze inquinanti, come il mercurio, che sono entrate nel fiume. È verosimile che nello stesso tempo siano stati aperti anche i bacini di ritenzione delle miniere slesiane, comprese le acque salate.
Il rapporto dell’UBA afferma, senza dimostrarlo, che “Durante il periodo in esame potrebbe essere escluso un effetto fortemente tossico del mercurio sulla fauna ittica e su altri organismi acquatici”. È stato rilevato un aumento del contenuto di sale, ma “non è sufficiente per innescare una moria di pesci su questa scala”. L’UBA non giustifica come sia giunta a tale ipotesi, forse “per mancanza di informazioni disponibili”. Anche il collegamento con l’onda di marea non viene fatto. Perché se si presume che 100.000 metri cubi di acqua salina siano stati immessi nell’Oder in un’ora (circa 30 metri cubi al  secondo), una moria di pesci potrebbe benissimo essere stata innescata dal sale, non dalle alghe.
La centrale elettrica a carbone di Opole non è menzionata in nessuno dei tre rapporti. È comprensibile che il governo polacco non lo faccia, dopotutto la centrale è gestita da PGE di cui lo stato polacco è il maggior azionista. Il secondo azionista è il gestore patrimoniale statunitense BlackRock. E chi osa mettersi contro questa onnipotente organizzazione finanziaria e dubitare del suo greenwashing?

 

Gaby a Opole

*L’inchiesta è riportata in un documentario di 25 minuti. (NdR)

 

Le pagine di Erbacce contrassegnate da copyright sono protette e non riproducibili in nessun modo. Tutte le altre immagini e i testi di Erbacce sono rilasciati con licenza
Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported License
Licenza Creative Commons