Dall’Abbazia di Rocciafredda | 2° puntata

Il novizio buttafuori

di bulander
Illustrazione di Federico Zenoni

 

I pellegrini continuavano ad aumentare. Non so cosa stava succedendo, se era un segno che la gente stava tornando alla Chiesa oppure se la gente era così disperata che veniva a chiedere grazie dal cielo perché non sapeva come cavarsela. E cercavano me, la nomèa da intercessore garantito presso la Trinità, la Madonna, adesso anche i santi, non me l’avrebbe tolta più nessuno, maledizione! E si accalcavano e litigavano perché uno vuol saltare la fila, l’altro perché la suocera è vecchia e malata e ha diritto alla precedenza, il terzo perché ha la raccomandazione del cardinale… Che palle!
Mi sono stufato e ho chiesto al Priore di darmi il permesso di mettere i numerini. Così ho trovato un ruolo al novizio. Tutto contento lui che può uscire e gridare: settantaquattro! centoventuno!
Il primo che è venuto a rompermi le scatole coi santi è stato quel tipo di Rotolino di Sotto, in provincia – mi sembra, ma non sono sicuro – di Campobasso. Voleva che lo aiutassi a trovar moglie. “Beh, uno normale”, mi ricordo di aver pensato.
Però mi dice: “Interceda per me presso San Trovaso.”
“Perchè, non ti fidi di Gesù, della Madonna?”
“Padre, a Rotolino di Sotto San Trovaso è venerato da secoli, se lo sanno i miei compaesani che ho preferito qualcun altro, fosse anche Dio padre in persona, mi caccerebbero.”
A questo punto però mi venne un dubbio: “E se fosse peccato questa cosa di preferire un santo all’Altissimo? No, mi debbo consultare prima con il Priore.”
E gli dissi di ripassare. Apriti cielo! Cominciò a gridare, che lui non aveva tempo da perdere, che ricorreva al Sant’Uffizio, che un suo zio prete era assistente del vescovo di chissà dove e che mi faceva passare un brutto momento. Per fortuna che il novizio è un ragazzone ben piantato, senza tanti complimenti lo ha preso per la collottola e lo ha cacciato fuori.
“Avanti il quarantasette!”
E chi entra? Il foreign fighter, quello di alcuni mesi prima che voleva andare a combattere i russi. Gli era saltata una bomba tra le mani, camuffata da scatoletta di tonno. Lui apre il coperchio a strappo e bum!, gli porta via di netto i due pollici della mano destra e della mano sinistra.
“Te l’avevo detto, io, testone, che la guerra è un posto rischioso. Facevi il barbiere, no? E adesso come fai a tenere la forbice in mano?”
Piangeva come un vitello.
“E adesso cosa vieni a cercare qua? Che io interceda perché il Signore ti faccia diventare un pianista jazz?”
No, voleva “soltanto” che gli ricrescessero i pollici.
“Magari un domani, Padre, con l’intelligenza artificiale, chissà….”
Che gli dovevo rispondere? Lo benedissi come la volta prima mormorando “che Dio abbia pietà di te” e lo liquidai.
“Avanti il quarantotto!”, il novizio aveva pure la voce stentorea.
Il giorno dopo, era un lunedì, vado dal Priore per chiedergli la storia di San Trovaso e se era peccato ecc… Lo trovo su tutte le furie.
“Mi ha chiamato il cardinale Forbittini, quello che ha la supervisione del nostro Ordine. Il vescovo non so chi gli ha telefonato per dirgli che un parente di un suo assistente era stato cacciato fuori dalla stanza dove tu ricevi i pellegrini da un energumeno che lo aveva malmenato. Mi spieghi cosa è successo e chi è questo energumeno?”
Gli ho raccontato tutto e lui mi dice: “Va beh, questo non succederà più. Ho pensato che dobbiamo sveltire le procedure. Adesso quelli che vogliono che tu interceda per loro debbono riempire un modulo, il sottoscritto, nome e cognome, nato a, residente a, chiede l’intercessione presso… (e qui scrivano pure tutti i santi che vogliono), affinché…(e qui due righe non di più per la causale). Poi mandano il modulo per via telematica e noi ci riserviamo di accettare o meno la richiesta. Per esempio tutti quelli degli airb&b li cancelliamo, che vadano a lavorare! Si riceve solo su appuntamento. Che te ne pare?”.
Avrei voluto abbracciarlo, mi inginocchiai e baciai l’orlo del saio.
“Su, su, alzati, qui bisogna digitalizzare, non possiamo andar avanti come nel Medioevo! E il prossimo passo, se la Congregazione della Fede me lo permette, è l’introduzione della tariffa. Abbiamo addosso l’Agenzia delle Entrate che non ci lascia passare nemmeno un centesimo e noi continuiamo a fare tutto gratis?”
“Venerabile, li facciamo pagare cash o con versamento su un conto?”
Ci pensa un po’ su e mi fa: “Cash, lo facciamo passare come obolo e non paghiamo le tasse.”
“Hmmm, un po’ rischioso Venerabile, se ci beccano…”
“Ci penseremo al momento opportuno, intanto tu cerca di ripescare quello di San Trovaso e sistema la cosa, ha gli agganci quello…”
Ma a quel punto gli dovetti spiegare i miei dubbi: “Se è peccato? E che ne so io? Provo a chiedere a mons. Esborsi, è prof di teologia all’Università dell’Immacolata.”
Tornai alla mia cella che mi sembrava di volare, mi sentivo leggero come una piuma. Niente più rottura di scatole, nel weekend potevo tornare alle mie rose, potarle, curarle, dare il concime. Incontro il novizio e gli faccio: “Ehi tu! Cosa hai intenzione di fare da grande, il buttafuori? Vuoi andare davanti alle discoteche? Qui sei venuto per pregare, lavorare per la comunità, fare delle opere di bene, meditare, hai capito? Tu già pensavi di fare un corso di karaté, vero? Hai sbagliato indirizzo, figliolo!”
E tirai diritto, lasciandolo di sasso. Mi dissero che da quel momento aveva cominciato ad andare in giro a chiedere se ero impazzito. Io invece ero felice, sdraiato sul mio giaciglio, che benedivo quello che aveva inventato i moduli. Avrebbe meritato il Nobel. E quei moduli me li sognavo già…io sottoscritto, nome e cognome, nato a… e quelli degli Airbnb, a calci in culo! Priore sei un grande!

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