Biosicurezza in Argentina

di Gaby Weber
Illustrazione di Marilena Nardi
Traduzione di Margherita Giacobino

In nessun paese del mondo, la ricerca sui virus è controllata da un’autorità internazionale. Gli esperti chiedono da tempo una supervisione sulla falsariga dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica di Vienna, IAEA. L’amministrazione Obama è riuscita perlomeno a sospendere i finanziamenti per gli esperimenti di “guadagno di funzione”, gain-of-function, in cui gli ingegneri genetici manipolano agenti patogeni altamente pericolosi per renderli più contagiosi e mortali. La situazione è particolarmente drammatica nell’emisfero meridionale, dove i paesi sono indebitati e in balia delle multinazionali farmaceutiche a cui piace testare lì i nuovi principi attivi.

 

 1. Azul – Il virus rabbia+vaiolo nei pascoli

 

La rabbia bovina era un grosso problema per gli allevatori nordamericani. Un vaccino prometteva profitti giganteschi. Il Winstar Institute di Filadelfia decise di sviluppare un vaccino servendosi dell’ingegneria genetica. Un gene della rabbia venne inserito in un virus della vaccinia (un virus del vaiolo), quindi due agenti patogeni molto pericolosi vennero combinati. Il buon senso avrebbe suggerito di applicare i più alti standard di sicurezza per testare il nuovo vaccino. Ma anche se la Fondazione Rockefeller finanziava il progetto, fu presa la strada più economica e più facile.
Nel 1986, il Winstar Institute chiese a PAHO (Organizzazione Panamericana della Sanità, branca dell’OMS, i cui membri hanno uno status diplomatico) di poter condurre una prova sul campo in Argentina. PAHO mantiene una base sperimentale nella piccola città di Azul, nel sud del paese dove, in segreto e per via diplomatica, importò il virus del vaiolo e della rabbia manipolato geneticamente. L’esperimento fu condotto all’aria aperta e con persone ignare di essere usate come cavie. Il governo argentino dell’allora presidente Raúl Alfonsin non fu informato. L’esperimento, iniziato nel luglio 1986, doveva durare fino a dicembre. Un gruppo di 20 mucche venne infettato con il virus del vaiolo e della rabbia e messo al pascolo insieme ad altre 20 mucche non infette, su terreni aperti in cui scorrazzavano volpi, martore e puzzole. Tre volte al giorno, le 40 mucche – infette e non – furono munte da quattro lavoratori della fattoria che non erano al corrente di nulla, senza guanti o altri dispositivi di sicurezza. Due di loro non avevano nemmeno fatto la vaccinazione contro il vaiolo da piccoli. Le loro famiglie bevevano  direttamente il latte contaminato appena munto, e il resto veniva pastorizzato e venduto in città.
Ai mungitori venivano effettuati regolari prelievi di sangue e si diceva loro di prestare attenzione se mai fossero comparse pustole sulle mani. Dopo tutto, era in gioco anche il virus del vaiolo. I ricercatori volevano vedere se le mucche non infette avrebbero formato anticorpi contro la rabbia attraverso i mungitori o altri animali. L’esperimento fu un “successo”: gli animali e i mungitori sottoposti a controllo alla fine avevano gli anticorpi.
Nonostante questo, a settembre saltò tutto. Un borsista argentino di nome Mauricio Seigelchifer, che stava facendo uno stage al Winstar Institute, informò i suoi professori dell’Università di La Plata che lanciarono l’allarme.
La stampa non si occupò del fatto. Solo molti anni dopo, l’allora direttore responsabile del Ministero della Salute di La Plata pubblicò, per la casa editrice universitaria, un rapporto sullo scandalo, completo di documentazione. Seigelchifer, il giovane studente idealista che nel 1986 diede l’allarme e gridò allo scandalo, oggi ha un lavoro ben pagato in un laboratorio che produce il vaccino AstraZeneca a Buenos Aires. Non è stato disponibile per un’intervista.

 

2.  Santiago del Estero – Il vaccino contro la polmonite

 

Nei primi anni 2000, l’industria farmaceutica britannica Glaxo Smith Kline ha condotto un esperimento umano in una zona povera del nord-ovest dell’Argentina, nella provincia di Santiago del Estero. Voleva testare un vaccino contro la polmonite infantile. Quattordici bambini sono morti durante la sperimentazione. I genitori non erano stati informati dell’esperimento e i soggetti del test, neonati e bambini, non erano stati esaminati per verificarne l’idoneità. Non c’era nessun ispettore. Glaxo Smith Kline fu poi multata per una somma equivalente a 400.000 euro. La multa è stata probabilmente pagata dal fondo cassa delle piccole spese.

 

 3. Pfizer e Moderna

 

Nel 2020 Pfizer e Moderna erano alla ricerca di volontari per sperimentare i loro principi attivi genetici contro il Covid, prodotti con una nuova tecnologia. Il governo argentino ha offerto i suoi servizi e ha messo a disposizione l’ospedale militare. Più di 4000 argentini si sono offerti per i test.
Bisogna sapere che i grandi gestori patrimoniali statunitensi – con Blackrock in testa – possiedono Pfizer e Moderna. È stata Blackrock a negoziare il debito estero privato con il governo argentino. Poco dopo, questi vaccini sono stati approvati provvisoriamente, ma l’Argentina è stata messa in fondo alla lista per la consegna delle dosi. Il paese non ha ottenuto alcun beneficio per la parte sostenuta nella sperimentazione, e sia i contratti che i dettagli degli esperimenti sono rimasti segreti.
Ciò che accade realmente in questo enorme e scarsamente popolato paese può essere solo ipotizzato. Il numero di casi non denunciati di sperimentazione umana irregolare è probabilmente enorme. In nessun momento l’OMS è intervenuto per cambiare qualcosa.

 
Per caso in un laboratorio

 

È possibile che in Argentina si stiano facendo questi pericolosissimi esperimenti di “guadagno di funzione”? Il sindacalista Jorge Jabkovski, che da anni chiede invano una legge sulla biosicurezza, non può rispondere a questa domanda. Dopo tutto, non ci sono controlli. Ma teoricamente sarebbe possibile. Se mai venisse istituita un’autorità di controllo internazionale qualcosa potrebbe cambiare?
Il professor Roland Wiesendanger, un fisico di Amburgo, ha raccolto prove circostanziali per dimostrare che la teoria ufficiale, secondo la quale il virus Sars-Cov2 ha avuto origine da un mercato di animali nella città cinese di Wuhan, è in realtà un’enorme operazione di copertura, e che il virus è stato geneticamente ingegnerizzato presso l’Istituto di Virologia di Wuhan e da lì, per errore, trasmesso agli esseri umani. Un incidente di laboratorio, in altre parole.
Il mio film Nichts wird kontrolliert – Biosicherheit in Argentinien* intende controbattere la visione ipocrita dell’industria farmaceutica ritratta come “buona”, portando alla luce alcuni fatti riguardanti la biosicurezza, e come Big Pharma e OMS la affrontano nell’emisfero Sud. È qui che Big Pharma mostra il suo vero volto.
Con il metodo gain-of-function possono essere manipolati non solo agenti patogeni relativamente innocui come un virus Sars ma forse, in futuro, Ebola, peste o vaiolo. Una pandemia scatenata in questo modo potrebbe decimare o addirittura cancellare la popolazione mondiale.
In teoria potrebbe accadere ovunque. Sono decenni che i militari lavorano allo sviluppo di armi biologiche con i soldi dei contribuenti, lo sappiamo dai rapporti del Congresso e da altre fonti affidabili. Potrebbero arrivarci i terroristi o i pazzi. Oppure potrebbe accadere per caso, in un laboratorio.

*Vai al film di Gaby Weber su Youtube>Nichts wird kontrolliert – Biosicherheit in Argentinien
Versione spagnola>Bioseguridad en Argentina

 

 

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